Per tutti coloro che ambiscono ad insegnare nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, è fondamentale avere una laurea magistrale, ma il solo titolo di studio non basta per diventare docenti. Erroneamente, infatti, si considera quello della laurea come unico requisito richiesto, ma così non è. A parte i 24 cfu, che a breve saranno sostituiti dai 60, per quanto riguarda le materie di insegnamento, c’è bisogno di avere almeno una classe di concorso «sbloccata» per accedere al mondo dell’insegnamento.
DETTAGLI – Cos’è una classe di concorso? E come si calcola? Ad ogni laurea di vecchio o nuovo ordinamento, sono associate delle classi di concorso. In alcuni casi il Ministero le considera già complete, quindi, senza la necessità di ulteriori integrazioni, mentre in altri possono occorrere degli esami singoli o anche dei master per arrivare al completamento. La scelta di questi ultimi due percorsi varia in base al numero totale di cfu da integrare: qualora ne occorrano meno di 30 è possibile colmarli tramite dei corsi singoli, se invece il numero di crediti dovesse essere superiore l’unico modo per raggiungere il completamento della classe di concorso sarebbe tramite un master.
VALUTAZIONE – Il calcolo non è complicato, ma per non incorrere in errori che potrebbero rivelarsi fatali, è sempre meglio affidarsi ad un consulente esperto in materia. Il conteggio varia da vecchio a nuovo ordinamento: nel primo caso bisogna ricercare gli esami con il loro nome e va tenuta in considerazione la tabella A/1 delle equipollenze, mentre nel secondo caso il calcolo avviene tenendo in considerazione tutti gli esami dei cinque anni universitari, con la ricerca che in questo caso avverrà tramite codici ssd e i cfu corrispondenti per ogni esame.
FONTE: Il Mondo Scuola